Avvenire, 18 agosto 2021: "Prospettiva persona" cambia veste e riflette sulle sfide future alla libertà"

2021-08-25

di Flavio Felice, Direttore “Prospettiva Persona”

Da pochi giorni è disponibile il numero 1/2021 della rivista di studi personalisti “Prospettiva Persona”, fondata nel 1992 da Giulia Paola Di Nicola e Attilio Danese, in ideale continuità con la rivista francese “Esprit” e con i buoni auspici del filosofo francese Paul Ricoeur, il quale ha ricoperto la carica di presidente del comitato scientifico fino alla sua scomparsa; oggi quella carica è ricoperta da Dario Antiseri. 

Con il presente fascicolo, “Prospettiva Persona” cambia abito ed entra nel circuito delle riviste scientifiche su piattaforma digitale. L’idea è iniziata a maturare ben prima che si entrasse nella fase pandemica, anche se il lungo distanziamento ci ha motivati ad accelerare il passaggio, senza tradire la visione e gli scopi che da sempre contraddistinguono la missione di “Prospettiva Persona”.

Per questo primo numero è stata lanciata una call for papers che ha interessato la sezione monografica del fascicolo: “Prospettiva civitas” e la traccia è stata la seguente: L’ordine politico, economico e culturale. La persona, tra sfide e minacce, declinata in chiave filosofica, politologica, sociologica e giuridica.

Al centro della proposta abbiamo posto alcune istanze classiche della cosiddetta economia sociale di mercato. L’economia sociale di mercato, con il suo retroterra giuridico, politico ed economico, affonda nella tradizione del “liberalismo delle regole”, architrave economico, politico e culturale del processo di integrazione europea (Trattato di Lisbona, art. 3), non è solo un ordine economico, ma è principalmente un ordine morale di libertà e di solidarietà. Si tratta quindi di un progetto culturale che pone al centro la dignità della persona. Porta in sé l’etica democratica del dialogo, del compromesso, del gradualismo riformatore, della tolleranza e del rispetto per i diversi modi di pensare.

Tenendo conto di questa premessa e alla luce delle innumerevoli questioni aperte dall’emergenza pandemica sul fronte politico, economico, giuridico e ambientale, sono giunti numerosi articoli che hanno declinato le sfide che attendono la persona in questo problematico inizio di XXI secolo nel campo della storia del pensiero politico, della filosofia, della Teologia, della sociologia politica e del diritto pubblico.

A tal proposito, segnaliamo alcuni contributi. Antonio Campati riflette sul “ritorno” delle istituzioni durante la gestione della crisi pandemica, a partire dalla constatazione della natura biopolitica di un evento così straordinario, che infatti ha posto nuovamente al centro del dibattito politico la difesa della vita. Delle molteplici implicazioni legate a questo “ritorno”, viene preso in considerazione solamente il ruolo di mediazione delle istituzioni, la cui riaffermazione si pone in controtendenza rispetto alla propensione all’immediatezza tipica dei processi democratici degli ultimi anni. Con l’articolo di Dario Caroniti si fissa l’attenzione sullo stato e sulla società politica in Italia tra il 1945 e il 1996; vengono analizzate le contraddizioni tra l’assetto istituzionale del paese e il funzionamento reale della politica. Fabio G. Angelini si concentra sui fenomeni di deconsolidamento della democrazia italiana innescati dalla crisi del 2008 e sulla relazione tra potere politico e potere economico, da ricostruire a causa del Covid. Chiude il monografico l’articolo di Vito De Luca, nel quale si ripercorrono per cenni le diverse teorie espresse nel corso del ‘900 intorno alla triade “Persona-Stato-Scienza”.

Nella sezione: “Studi personalisti”, segnaliamo gli articoli di Attilio Danese e di Vittorio Possenti. Il primo tratta del fecondo confronto sul federalismo, ripreso nel dopoguerra da A. Marc e D. de Rougemont, in lotta contro l’ostacolo di sempre: lo Stato onnipotente, mentre il secondo affronta il tema della persona, affermando la necessità che si assuma la questione dell’irriducibile dignità umana, qualcosa di intrinseco all’essere umano e che spetta per diritto originario ad ognuno.

La dignità è inerente in ogni uomo di qualsiasi condizione ed in qualsiasi momento del suo sviluppo ed è un punto d’onore per la direzione e per la redazione favorire da quasi trent’anni una sorta di ecologia del pensiero, perché liberi il potenziale di speranza di ogni persona, ricorrendo alla più severa discussione critica che trasforma una banale controversia in dialogo scientifico che non ha mai fine.