Quel lucido coraggio che ci manca
Abstract
La figura di Ratzinger appare per certi aspetti molto controversa. È stato uno dei pontefici, nella storia di trenta anni a questa parte, più attac-cati a livello mediatico, accusato di chiusura e integralismo e altro ancora: persino per il suo presunto passato nazista. A chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona appariva come gentilezza, riserbo e accoglienza colma di attenzione e calore. A chi lo ha ascoltato, nel sottoporsi alle do-mande di preti, fedeli e giornalisti, mostrava un’intelligenza viva, attenta al confronto e immensamente sensibile. Un riserbo, un silenzio accoglien-te che donava, con la sua sola presenza sorridente, un senso di sicurezza e fortezza proveniente da chi, a vederlo nella sua figura piccola ed esile, appariva quasi fragile e delicato. Eppure non ha mai avuto il timore di af-frontare le questioni culturali più difficili, non ha mai evitato il confronto e il misurarsi con le sofferenze delle vittime dei pedofili. Quanto vigore proveniva da quell’uomo apparentemente debole ma che porgeva la verità con intelligenza e calore in un acume che sapeva sviscerare le questioni affrontando ogni tipo di tempesta.
