Cancel culture, diritti e libertà di espressione

Autori

  • Giulio Battioni

Abstract

Il fenomeno della cancel culture come “processo al passato” e deriva autodistruttiva dell’Occidente, pone inquietanti interrogativi. Un “grande correttore” collettivo riscrive parole e leggi, abbatte simboli e monumenti, al servizio del nuovo moralismo politically correct. Le origini di questo processo sono da recuperare nella tradizione giacobina oggi trionfante nei campus universitari e nelle piazze americane. La cancellazione del passato comporta la perdita del senso storico che è alla base della esperienza sociale e giuridica. Il dilagare delle istanze soggettivistiche ispirate al principio di autodeterminazione, dai “diritti civili” e biopolitici alle rivendicazioni gender, trovano nella cancel culture una base di legittimazione ideologica. Sono in gioco la libertà di espressione e il futuro delle generazioni.

Pubblicato

2021-11-27

Fascicolo

Sezione

Prospettiva Civitas