Riflessioni sull’antropologia della relazionalità
Abstract
Dal teocentrismo, non sempre attento al rispetto e alla promozione dell’altro, si è passati a un’antropologia egonomica, solipsista. Questa antropologia, considerando l’io autoreferenziale sostanziato da una ragione onnisciente, è arrivata a una società liquida, caratterizzata dal più inquietante di tutti gli ospiti, ovvero il nichilismo. La tesi che qui si vuole argomentare è che l’essere dell’uomo è costitutivamente relazionale perché è a immagine del Dio di Gesù, essenzialmente relazionale, unità nella Trinità e trino nell’unità. È alla relazione agapica che bisogna educare; a un nucleo costitutivo e nobile, espressione del mistero di Dio, il quale, sia in sé che