Call n. 7/1-2024

Call for papers n. 7/1-2024 “Prospettiva Persona”

Il paradigma civile della sussidiarietà

Tra i principali risultati della moderna epistemologia delle scienze annoveriamo la consapevolezza che la competizione delle idee produce un ordine, rispetto alle incalcolabili circostanze della vita reale che, nella sua totalità, non sarebbe accessibile ad alcuna persona e ad alcuna istituzione; per dirla con le parole del Nobel Friedrich von Hayek: «Perché il sistema funzioni, l’essenziale è che ogni individuo possa agire in base alla sua particolare conoscenza, sempre unica, almeno in quanto si applica a circostanze particolari». È questo il fondamento logico del principio di sussidiarietà.

Il principio di sussidiarietà disegna l’articolazione tra i soggetti che compongono la plurarchica società civile: Luigi Sturzo li definiva «enti concorrenti» per metterci al riparo dalla deriva neo-corporativa, anticipando anche la nozione di «repubblica della sussidiarietà», espressa dalla riforma costituzionale del Titolo V del 2001. Se la persona e la famiglia hanno una legittimazione autonoma dallo stato, ne consegue che questo deve rispettare le suddette dimensioni, senza alcuna pretesa egemonica. Se in termini negativi è opportuno che una comunità di ordine superiore si astenga dall’intervento, nel rispetto delle comunità di ordine inferiore e più prossime alla conoscenza del problema, in termini positivi, una comunità di ordine superiore dovrà invece intervenire in modo suppletivo e temporaneo con strumenti adeguati ad aiutare le comunità a esplicare le loro funzioni e a svolgere quei compiti che competono a loro in modo primario.

Sotto il profilo storico, tale principio rappresenta un cardine della dottrina sociale della Chiesa e contrasta con il centralismo tipico dei sistemi che prediligono soluzioni stataliste-monopolistiche. La formulazione di Pio XI nella Quadragesimo anni coincide con l’ascesa dei totalitarismi in tutta Europa. Al di là delle differenze, il totalitarismo presenta una cifra comune: assorbire l’azione dei corpi intermedi/enti concorrenti della società civile e di convogliarla sotto il cappello dell’autorità politica.

Possiamo riassumere il carattere civile di una società ordinata secondo il paradigma personalista della sussidiarietà nell’affermazione che lo stato non deve avocare a sé le competenze di ambiti che appartengono ad istituzioni di ordine inferiore, semmai, deve sorvegliare che questi livelli adempiano adeguatamente ai loro compiti e intervenire solo nel caso in cui essi non ce la facciano, prima per sostenerli e, solo dopo, qualora non riuscissero a rispondere ai bisogni, per sostituirli temporaneamente. In breve, vale l’insegnamento di Pio XII che sta alla base anche del principio repubblicano: «civitas propter cives, non cives propter civitatem».

 

Modalità di partecipazione

I testi devono essere originali, ossia non pubblicati altrove, e non devono superare i 40.000 caratteri di lunghezza (spazi, note e riferimenti bibliografici inclusi).

I contributi proposti vanno inviati al seguente indirizzo: redazione@prospettivapersona.it secondo le norme redazionali al seguente link:

https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/norme_redazionali

 

Scadenze

Pubblicazione call: 22 gennaio 2024

Scadenza invio saggi: 1 aprile 2024

Pubblicazione rivista: 1 luglio 2024

Fascicolo n. 121

 

 

Call for papers no. 7/1-2024 "Perspective Person"

The civil paradigm of subsidiarity

Among the main results of modern epistemology of the sciences we include the awareness that the competition of ideas produces an order, with respect to the incalculable circumstances of real life that, in its totality, would not be accessible to any person and to any institution; to put it in the words of the Nobel Friedrich von Hayek: "For the system to work, the essential thing is that each individual can act on the basis of his particular knowledge, always unique, at least as it applies to particular circumstances". This is the logical foundation of the principle of subsidiarity.

The principle of subsidiarity outlines the articulation between the subjects that make up the pluralistic civil society: Luigi Sturzo defined them as "competing entities" to protect us from the neo-corporate drift, also anticipating the notion of "republic of subsidiarity", expressed by the constitutional reform of Title V of 2001. If the person and the family have an autonomous legitimacy from the state, it follows that it must respect the aforementioned dimensions, without any hegemonic claim. If in negative terms it is appropriate for a community of higher order to refrain from intervention, respecting the communities of lower order and closer to the knowledge of the problem, in positive terms, a community of higher order must instead intervene in a supplementary and temporary way with adequate tools to help the communities carry out their functions and perform those tasks that fall to them in a primary way.

From the historical point of view, this principle represents a cornerstone of the Church's social doctrine and contrasts with the centralism typical of systems that prefer statist-monopolistic solutions. The formulation of Pius XI in the Quadragesimo anno coincides with the rise of totalitarianisms throughout Europe. Beyond the differences, totalitarianism has a common figure: absorbing the action of the intermediate bodies/competing entities of civil society and conveying it under the hat of political authority.

We can summarize the civil character of a society ordered according to the personalist paradigm of subsidiarity in the statement that the state must not advocate for itself the competences of areas that belong to institutions of a lower order, if anything, it must supervise that these levels adequately fulfill their tasks and intervene only in the event that they do not succeed, first to support them and, only later, if they cannot respond to needs, to temporarily replace them. In short, the teaching of Pius XII also underlies the republican principle: «civitas propter cives, non cives propter civitatem».

 

Attendance modalities

The texts must be original, i.e., not published elsewhere, and must not exceed 40,000 characters in length (including spaces, notes and bibliographic references).

The proposed contributions should be sent to the following address: redazione@prospettivapersona.it according to the editorial rules at the following link:

https://www.prospettivapersona.it/index.php/Perspectiversona/editorial_standards

 

 

Deadlines

Publication of call for articles: 22 January 2024

Essay submission deadline: April 1, 2024

Revised Publication: July 1, 2024

Issue no. 121