Call n. 8/1-2025

Call for papers n. 8/1-2025 “Prospettiva Persona”


Violenza e religioni


Coloro che hanno fede, a qualunque religione appartengano, la considerano l’espressione più alta dell’umanità, in grado di rendere la vita più felice e le relazioni tra persone e popoli più pacificate. Eppure la storia attesta il ricorrente intreccio con la violenza, sebbene non sia corretto ridurre le religioni a violenza, sorvolando sul bene che esse fanno e che “non fa rumore”.


Dopo l’11 settembre 2001, l’attacco islamico alle torri Gemelle ha portato ad associare religione e violenza e attribuire solo ai gruppi islamici le stragi in nome di Dio. Se la storia islamica registra ancora oggi capitoli particolarmente efferati, non si possono considerare immuni le altre religioni monoteiste. È realistico riconoscere che innumerevoli violenze sono state perpetrate sfruttando le ideologie religiose (non solo “Allah akbar”, ma anche “Dominus nobiscum”, “Got mit uns”) in funzione della mobilitazione bellica. Le Scritture ebraiche hanno parlato di “guerra santa”, già da quando Israele conquistò la terra di Canaan. Il cristianesimo sconta la vergogna delle crociate, della caccia alle streghe e delle altre nefandezze contro albigesi, protestanti, Catari. La distinzione tra politica e religione, religione e potere si è venuta chiarendo - e non per questo del tutto attuata - nel tempo.

Come tutti i grandi ideali, anche le religioni sono soggette a essere assolutizzate, strumentalizzate e a ritorcersi contro le persone. La fede deve sempre guardarsi dall’essere identificata con letture semplicistiche della realtà. Reclama piuttosto la pazienza del tempo, il perdono delle colpe, l’umiltà di non comprendere il senso di certi avvenimenti e ciononostante riporre fiducia in un Dio che non interviene subito a contrastare le ingiustizie.

 

Modalità di partecipazione

I testi devono essere originali, ossia non pubblicati altrove, e non devono superare i 40.000 caratteri di lunghezza (spazi, note e riferimenti bibliografici inclusi).

I contributi proposti vanno inviati al seguente indirizzo: redazione@prospettivapersona.it secondo le norme redazionali al seguente link:
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/norme_redazionali

Scadenze
Pubblicazione call: 8 gennaio 2025
Scadenza invio saggi: 1 aprile 2025
Pubblicazione rivista: 1 luglio 2025
Fascicolo n. 123

 


Call for papers n. 8/1-2025 “Prospettiva Persona”


Violence and religions


Those who have faith, whatever religion they belong to, consider it the highest expression of humanity, capable of making life happier and relations between individuals and peoples more peaceful. However, history bears witness to the recurrent involvement of religions in violence, although it is not correct to reduce religions to violence and to gloss over the good that they do, which "makes no noise".

After 11 September 2001, the Islamic attack on the Twin Towers led to the association of religion with violence and the attribution of massacres in the name of God to Islamic groups alone. If the history of Islam continues to contain particularly heinous chapters, other monotheistic religions cannot be considered immune. It is realistic to recognise that countless acts of violence have been perpetrated by exploiting religious ideologies (not only “Allah akbar”, but also “Dominus nobiscum”, “Got mit uns”) for the purposes of war mobilisation. The Hebrew Scriptures have spoken of “holy war” ever since Israel conquered the land of Canaan. Christianity bears the shame of crusades, witch-hunts and other nefarious acts against Albigensians, Protestants and Cathars. The distinction between politics and religion, religion and power, has become clearer over time - and not entirely enforced.

Like all great ideals, religions are subject to being absolutized, instrumentalized, and backfired on people. Faith must always guard against being identified with simplistic readings of reality. Rather, it calls for the patience of time, the forgiveness of mistakes, the humility of not understanding the meaning of certain events and yet trusting in a God who does not immediately intervene against injustice.

 

Attendance modalities
The texts must be original, i.e., not published elsewhere, and must not exceed 40,000 characters in length (including spaces, notes and bibliographic references).

The proposed contributions should be sent to the following address: redazione@prospettivapersona.it according to the editorial rules at the following link:
https://www.prospettivapersona.it/index.php/Perspectiversona/editorial_standards


Deadlines

Publication of call for articles: January 8th 2025
Essay submission deadline: April 1th, 2025
Revised Publication: July 1th, 2025
Issue no. 123