Prospettiva Persona
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Rubbettinoit-ITProspettiva Persona1126-5191Editoriale
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/147
<p>Con questo numero si riapre la rubrica “Prospettiva Donna”, nata nel 1992 unitamente alla rivista “Prospettiva Persona” e temporaneamente sospesa nel 2018. Dal punto di vista del radicamento storico nella cultura italiana, “Prospettiva Donna”, così come “Progetto Donna” e in genere le riviste delle donne, danno corpo allo sviluppo dell’associazionismo femminile ossia alla convinzione che si può incidere sul mutamento non agendo come singole ma in rete e trovando il modo di far sentire la propria voce.</p>Giulia Paola Di NicolaMaria Chiara Mattesini
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2024-07-152024-07-151121In dialogo con Fiorenza Taricone
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/148
<p>Il presente contributo vuole essere un dialogo con la Professoressa Fiorenza Taricone (Ordinaria di Pensiero politico e Questione femminile, Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale), autrice di Zoé Gatti de Gamond e l’utopia fourierista, Pacini Editore, Pisa, 2023. Zoé Gatti de Gamond, socialista utopista belga vissuta nella prima metà dell’Ottocento, è stata pedagogista, autrice politica, contemporanea e seguace di Charles Fourier; una seguace critica, però, soprattutto in materia di costumi sessuali.</p>Maria Chiara Mattesini
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2024-07-152024-07-151121Sporgersi stremati dalla notte. Quando il divino non ammette transazione: il Manzoni di Pomilio letto con Turoldo
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<p>Un verso di David Maria Turoldo, “vivi di noi” (si trova in O sensi miei…, Bur, 2006), è di per sé una frase inviolabile, proibitiva – è una frase che sottrae e atterrisce: atterrisce per il primo, ustorio significato possibile che suggerisce (e la si può ritagliare e prelevare, lasciando da parte il resto della poesia, per liberamente usare quelle tre parole come un piccolo imbuto ragionativo). Quella frase suggerisce (può suggerire) infatti (fra le altre) un’ipotesi mostruosa, raggelante, cannibalesca: che il Dio si cibi, si nutra, delle preghiere e delle speranze degli uomini: che se ne alimenti, che le attenda, che le pretenda; insomma che ne ingoi, che possa ingoiarne tutte intere le vite.</p>Simone Gambacorta
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2024-07-152024-07-151121Indice
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<p>Indice</p>Redazione
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2024-07-152024-07-151121Recensioni
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/150
<p>Recensioni</p>Redazione
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2024-07-152024-07-151121Il principio di sussidiarietà. Una diga contro lo Stato onnipotente
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/135
<p>Una formulazione esplicita del principio di sussidiarietà la troviamo nella Quadragesimo anno (1931). Qui Pio XI, al paragrafo 80, fissava nel principio di sussidiarietà «il principio importantissimo» della vita sociale:</p> <p>che siccome non è lecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l’industria propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere ad una maggiore e più alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare. Ed è questo insieme un grave danno e uno sconvolgimento del retto ordine della società; perché l’oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale, non già distruggerle ed assorbirle.</p>Dario Antiseri
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2024-07-152024-07-151121Presentazione
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<p>La questione affrontata, nell’ambito del presente percorso di Prospettiva Logos, è intrigante, intricata e “sobillatrice”: perlomeno è ritenuta tale da alcune mentalità conservatrici internamente alla Chiesa. È la questione della relazione fra Chiesa e democrazia che si riflette, in una data prospettiva, in rapporto alla “sinodalità”. Essa suscita entusiasmi ed estrema diffidenza; la possibilità di vivificare il tessuto ecclesiale e di coinvolgersi, in misura maggiore, nel dialogo col mondo; e infine di avvertire il livello di identità cristiana e di come vivere ciò in ambito ecclesiale.</p>Settimio Luciano
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2024-07-152024-07-151121Il parlamento di Dio? Alcune questioni sul rapporto tra Chiesa, democrazia e sinodalità
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/144
<p>La riscoperta della natura sinodale della Chiesa ha riacceso nell’ambito intraecclesiale e non solo la domanda circa i rapporti tra istituzione ecclesiale e democrazia. Nella prima parte dell’articolo si tenterà a grandi linee di seguire l’evoluzione del termine e del concetto di democrazia, per poi entrare nell’ampio e polimorfo dibattito sul rapporto tra la dottrina sociale della Chiesa e l’istituzione e gli ideali democratici. Finalmente si verificherà se l’istituzione sinodale e la progressiva sinodalizzazione auspicata da papa Francesco rappresenti un’effettiva “conversione” democratica della chiesa, riflettendo soprattutto sui temi del consenso e della maggioranza in relazione alla missione evangelizzatrice della Chiesa.</p>Andrea Manzone
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2024-07-152024-07-151121Sinodo e rappresentanza: il concetto teologico e l’applicazione in assemblea
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/145
<p>Per meglio comprendere il contributo che un istituto quale il Sinodo dei Vescovi potrebbe dare a un nuovo assetto della Chiesa del terzo millennio, occorre prendere in considerazione i significati che vengono presentati dal termine rappresentanza. E su di esso che infatti poggia l’intero assetto del Sinodo, trovando il suo significato più vero, scevro da ogni possibile interpretazione maggiormente legata all’ambito politico-sociale. Il presente contributo intende offrire qualche riflessione nel merito, considerando l’origine del termine, il suo rapporto con l’organismo sinodale e possibili scenari di rapporto con il generale assetto ecclesiale.</p>Matteo Borghetto
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2024-07-152024-07-151121Personalisti e Federalisti. Limiti dello Stato e sussidiarietà
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/146
<p>Numerosi sono gli studiosi di ispirazione personalista che, annusando e poi constatando l’incombente pericolo totalitario dello spirito dell’epoca della prima metà del Novecento, hanno accentuato il bisogno di tutelare i cittadini e la società dallo straripare dei poteri dello Stato. Nel contesto dei fermenti degli anni Trenta, è emersa chiaramente la volontà di distinguere tra società e Stato. Su questa linea i principali personalisti francesi ( J. Maritain ed E. Mounier) e i federalisti integrali come Denis De Rougemont e Alexandre Marc si sono opposti a uno Stato come unico motore della vita sociale, appoggiandosi sul principio di sussidiarietà, confluito nella Costituzione italiana prima e in quella europea a suo tempo.</p>Attilio Danese
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2024-07-152024-07-151121Il paradigma della sussidiarietà tra enti concorrenti e corpi intermedi. Ragioni logiche, tappe storiche e processi politici
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/136
<p>L’articolo offre una prospettiva epistemologica, storica e politica del principio di sussidiarietà. L’autore analizza il contributo epistemologico di Friedrich von Hayek sulla dispersione della conoscenza e con riferimento alla prospettiva storica, passando per la scolastica francescana, Alexis di Tocqueville e Edmund Burke, l’autore ricostruisce le tappe fondamentali che hanno portato all’elaborazione del principio di sussidiarietà da parte del Magistero sociale della Chiesa. Sotto il profilo politico, viene presentata la prospettiva del popolarismo sturziano, dove la nozione di “enti concorrenti” è preferita a quella di “corpi intermedi”, fuggendo in tal modo da qualsiasi possibile deriva neocorporativa. Infine, l’Autore presenta il paradigma della sussidiarietà, che comporta la massima responsabilità personale e un crescente grado di impegno civile delle persone (status publicus), piuttosto che l’ampliamento dell’apparato statale (status rei publicae).</p>Flavio Filice
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2024-07-152024-07-151121La sussidiarietà come autonomia e libertà creativa. Motivi francescani per una nuova sussidiarietà
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/137
<p>La sussidiarietà, concetto chiave nella dottrina sociale, assume una nuova dimensione quando vista attraverso la lente del pensiero francescano. Tradizionalmente intesa come principio che regola l’interazione tra diversi livelli di governo, assicurando che le funzioni minori non siano assorbite da quelle maggiori, la sussidiarietà acquista con i francescani un significato più ampio, collegando autonomia e libertà creativa. Questa visione francescana enfatizza la responsabilità e l’autogestione di individui e comunità, promuovendo una collaborazione e cooperazione che rispetta l’autonomia e incoraggia l’iniziativa personale e comunitaria. I francescani, immergendosi nelle realtà urbane del Medioevo, hanno favorito un’interazione tra varie entità sociali – Comuni, chiese, mercati, società civili e Monti di Pietà – creando una rete di supporto reciproco e di “mutuo vantaggio”. Questo modello storico di “civitas fraterna” propone una sussidiarietà “circolare” che va oltre la mera distribuzione di compiti, abbracciando una democrazia partecipativa e fraterna dove ogni elemento della società contribuisce al bene comune. L’approccio francescano invita a riconsiderare la sussidiarietà non solo in termini di efficienza o di limitazione del potere, ma come via per una società più giusta e fraterna, dove la libertà creativa di ogni persona è valorizzata come chiave per lo sviluppo umano integrale e sostenibile.</p>Oreste BazzichiFabio Reali
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2024-07-152024-07-151121Il paradigma costituzionale della sussidiarietà: spunti sul possibile ruolo del CNEL nella sua attuazione
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/138
<p>Il presente lavoro intende soffermarsi sull’esistenza nella trama costituzionale di un paradigma della sussidiarietà che va oltre la riforma del Titolo V della Costituzione e che risulta tutt’ora disatteso, evidenziando altresì la necessità di rinnovare le forme e le modalità di attuazione di quest’ultimo non tanto con riferimento al sistema amministrativo (e dunque alla dimensione del fare, su cui invece molto è stato fatto sul terreno del rinnovamento dell’organizzazione e dell’azione amministrativa) quanto, in particolare, su quello della partecipazione democratica.</p> <p>Il riconoscimento dell’assoluta centralità della persona e delle dinamiche dello scambio sociale quali premesse necessarie su cui si reggono tanto il sistema economico-sociale quanto quello politico implicano che il perseguimento del bene comune non possa che avvenire attraverso la cooperazione volontaria degli individui, risultando quest’ultimo l’esito degli scambi che avvengono nella sfera privata e in quella pubblica. Ciò si traduce dunque nella necessità di disegnare un contesto istituzionale che, attraverso un’effettiva partecipazione dei cittadini e delle formazioni sociali, una reale concorrenza politica, il contrasto alle asimmetrie informative e all’illusione fiscale, sia capace di orientare il comportamento dei singoli individui – singoli e associati – verso l’adozione di strategie cooperative favorendo così la convergenza tra interessi individuali ed interesse generale e permettendo, attraverso il rispetto delle regole dei processi decisionali pubblici, di trarre benefici comuni dalla volontaria cooperazione di tutti gli attori coinvolti.</p>Fabio G. Angelini
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2024-07-152024-07-151121La turbolenta navigazione della democrazia: sussidiarietà, corpi intermedi e rappresentanza politica
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/139
<p>All’interno dello scenario di grande trasformazione che sta vivendo la democrazia – e la rappresentanza politica in particolare – i corpi intermedi, da un lato, vengono considerati obsoleti nell’epoca della disintermediazione, dall’altro, sono comunque ritenuti indispensabili per la tutela e la garanzia del pluralismo politico. È una polarizzazione dirimente che la teoria democratica sta analizzando nelle sue molteplici sfaccettature, quindi anche in relazione al principio di sussidiarietà. L’obiettivo dell’articolo è quello di arricchire quest’ultima prospettiva. Pertanto – dopo una breve premessa dedicata alle analisi geometriche del potere – verranno descritte in maniera approfondita le sfide con le quali l’“ideologia dell’immediatezza” minaccia la democrazia liberalrappresentativa e, in particolare, il sistema della rappresentanza politica; poi, verranno ricordate le diverse definizioni dei corpi intermedi e verranno avanzate delle considerazioni sul loro “ritorno” dopo un parziale eclissamento; infine, le conclusioni dell’articolo saranno dedicate al ruolo che i corpi intermedi possono avere per definire un nuovo equilibrio tra partecipazione e rappresentanza, che è indispensabile alla democrazia affinché possa proseguire serenamente la sua navigazione sui sentieri della storia.</p>Antonio Campati
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2024-07-152024-07-151121L’integrazione differenziata dello spazio politico europeo: una forma di sussidiarietà trasversale?
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/140
<p>Muovendo da una letteratura consolidata sulle formule e sui meccanismi dell’integrazione differenziata, il presente contributo interpreta le possibili evoluzioni dello spazio politico europeo in chiave di una rinnovata accezione del principio di sussidiarietà che si trova alla base dei Trattati Ue. La differenziazione investe la sussidiarietà arricchendone le classiche dimensioni verticale e orizzontale con una “trasversale”, in grado di suscitare su basi volontarie e inclusive l’iniziativa di quegli Stati membri che intendano superare l’impasse del meccanismo sovranazionale attraverso nuovi strumenti di cooperazione. Ulteriori cessioni di sovranità nelle aree di policy sensibili per gli elettorati possono avverarsi soltanto coinvolgendo questi ultimi nei processi decisionali, al fine di evitare la divaricazione delle fratture che oggi minacciano di disintegrare la costruzione europea sotto la spinta di una contestazione diffusa a più livelli.</p>Maurizio Serio
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2024-07-152024-07-151121L’evoluzione del principio di sussidiarietà nel contesto contemporaneo e la democrazia poliedrica
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<p>Questo studio esplora l’evoluzione del principio di sussidiarietà nel contesto europeo, concentrandosi sul periodo dalla formazione degli Stati nazionali alla costruzione dell’Unione Europea. L’enciclica Rerum novarum di Leone XIII del 1891 segna l’inizio dell’associazionismo come risposta alle tensioni sociali dell’era industriale. Un confronto tra le dottrine comuniste e il modello corporativista fascista italiano, tra le due guerre mondiali, fornisce una prospettiva chiave per comprendere la complessità politica del tempo. L’approccio organico proposto da Papa Francesco, con la teoria della c.d. democrazia poliedrica, aggiunge un’ulteriore prospettiva di analisi, allargando il paradigma di democrazia sussidiaria. La ricerca si concentra sulla relazione tra sussidiarietà e la promozione di beni pubblici e sociali, con particolare attenzione alle prospettive in Italia innescate a seguito della sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale. Questo studio si propone di contribuire alla comprensione del concetto di democrazia poliedrica e di sussidiarietà, segnalando nuove ipotesi di ricerca nella teoria politica contemporanea.</p>Giulia GioeliGian Marco Sperelli
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2024-07-152024-07-151121Michael Novak e la sussidiarietà in America: un nuovo paradigma della giustizia sociale
https://www.prospettivapersona.it/index.php/prospettivapersona/article/view/142
<p>Il presente contributo prende in esame il tema della sussidiarietà all’interno di un contesto specifico, quello degli Stati Uniti, attraverso lo sguardo di un autore come Michael Novak, che ne ha fatto uno dei punti focali della propria riflessione sulla società civile. Sulle orme di Tocqueville, il filosofo statunitense guarda alla specificità dell’esperimento democratico americano per come esso si è sviluppato sulla base dei principi di associazione e autogoverno. Nell’opera fondamentale del 1982 sullo spirito del capitalismo democratico Novak elabora i concetti di sistema ternario e di individuo comunitario, che qui vengono assunti come presupposti necessari per comprendere il modo del tutto originale in cui il principio di sussidiarietà è interpretato dall’autore. Nella sua ultima opera, di recente edita anche in Italia, la tradizionale idea di giustizia sociale trova infatti una nuova definizione proprio a partire dal paradigma della sussidiarietà, per come è stato accolto e sviluppato dalla dottrina sociale della Chiesa. Ecco allora – è questa l’ipotesi avanzata – che la sussidiarietà diventa uno dei perni su cui può far leva il progetto di dialogo tra cristianesimo e capitalismo, tra civitas cattolica e società liberale, che sta al cuore dell’opera di Novak.</p>Gianmarco Botti
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2024-07-152024-07-151121