Prospettiva Persona
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Rubbettinoit-ITProspettiva Persona1126-5191Persona e libertà. Per un’autonomia responsabile
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<p>Il presente numero della rivista «Prospettiva Persona», a differenza dei precedenti, non propone un particolare filo rosso che lega i singoli contributi. Con gli amici e con i colleghi del comitato editoriale abbiamo pensato di raccogliere una serie di articoli su questioni non necessariamente omogenee, ma che rispondessero comunque all’esigenza di approfondire i temi che sono cari alla storia e alla prospettiva personalista che caratterizzano la nostra rivista.</p>Flavio Felice
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2024-11-212024-11-212122Editoriale. Spadolini, a trent’anni dalla sua morte
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<p>Il quattro agosto 1994 moriva Giovanni Spadolini. Era entrato tardi in politica e aveva alle spalle quasi vent’anni di insegnamento di storia moderna e contemporanea svolto presso la facoltà di Scienze politiche dell’università di Firenze. Si vantava, col suo fare aulico e intriso di amabile ironia, di non avere mai bocciato nessuno avvalendosi di una norma che permetteva la sospensione dell’esame se lo studente avesse avuto inattesi problemi di salute: in questa maniera, sosteneva, non gli avrebbe fatto fare brutta figura né con i genitori e né con la fidanzata!</p>Settimio Luciano
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2024-11-212024-11-212122Giovanni Spadolini. Giornalista, storico, uomo delle istituzioni
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<p>Lo studio presenta una panoramica delle varie attività culturali e politiche. Vengono presentate le varie fasi della vita del noto storico-politico fiorentino e dell’apporto originale che dava a ogni compito che si era scelto o gli era stato assegnato. Fu storico, giornalista e politico scelto per le più alte cariche istituzionali in un periodo storico per l’Italia particolarmente difficile</p>Cosimo Ceccuti
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2024-11-212024-11-212122Spadolini e il sequestro Moro
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<p>Il saggio studia gli interventi che Spadolini proferì durante il periodo del sequestro di Aldo Moro. Se egli scelse la linea della fermezza, questo non gli fece mai perdere di vista l’attenzione ai diritti comunque da preservare; e non ebbe mai la tentazione di cedere alla logica della istituzione di leggi forti che avrebbero inficiato negativamente il processo democratico della società italiana.</p>Settimio Luciano
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2024-11-212024-11-212122Rodolfo De Mattei studioso di Gerolamo Savonarola, coscienza critica del suo tempo
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<p>Rodolfo De Mattei, in tutta coerenza con il suo metodo di studio e di ricerca, a fronte di coloro che nel corso dei secoli si sono sbizzarriti nell’uso di una miriade di epiteti da dare al frate domenicano, ci presenta un Savonarola libero dai «lacci» dei luoghi comuni. Nei suoi scritti De Mattei mette in luce le qualità di pensatore politico del frate e la sua lezione morale. Ritiene, inoltre che sia necessario inquadrare la figura di Savonarola nella Firenze o meglio nella società italiana del XV secolo.</p>Rosanna Marsala
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2024-11-212024-11-212122Il dilemma dell’ordine esteso. Intorno alla nuova edizione italiana di La presunzione fatale. Gli errori del socialismo di Friedrich August von Hayek
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<p>A partire dalla nuova traduzione italiana dell’opera di F.A. von Hayek La presunzione fatale. Gli errori del socialismo, il contributo articola alcune delle implicazioni dell’eredità hayekiana per il campo della teoria politica e, in maniera più circoscritta, per il liberalismo classico. Viene sostenuto che il dilemma posto dal libro – la relazione tra piccoli gruppi sociali e l’ordine di mercato – dovrebbe costituire la questione centrale per ogni filosofia politica che intende spiegare il funzionamento di una società pluralistica. In relazione a questo, si osserva come il problema dello statuto dei gruppi d’interesse sia emerso a più riprese nella storia del pensiero politico. Esaminando i diversi modi in cui questo problema è stato affrontato, si possono far emergere importanti tensioni paradigmatiche, sia esterne, sia interne alla teoria liberale.</p>Giacomo Brioni
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2024-11-212024-11-212122Pace, mercato e libertà. L’ordine internazionale dal pensiero liberale classico a Mises e Röpke
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<p>Il saggio intende esplorare i temi della pace, del mercato e della libertà in riferimento ad alcuni autori classici del pensiero liberale e due autori contemporanei. L’obiettivo è di mostrare come, contrariamente a certe posizioni ideologiche, il liberalismo abbia una teoria internazionale, la quale vede nella pace il suo principio motore, e non possa essere confuso col mercantilismo. A tal proposito, si esaminano brevemente le idee di tre autori classici del pensiero liberale, segnatamente Montesquieu, Adam Smith e Benjamin Constant, mostrando come non si possa pensare il liberalismo senza la pace. In seguito, anche per l’anniversario della pubblicazione di alcuni loro importanti libri, si passa a considerare due liberali novecenteschi come Ludwig von Mises e Wilhelm Röpke. In conclusione, attraverso il breve e sommario percorso tracciato emerge nitidamente l’idea che liberalismo e pace sono intimamente connessi: l’uno senza l’altro non è in grado di autosostenersi.</p>Carlo Marsonet
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2024-11-212024-11-212122La via cristiana alla perfectio, tra artes mechanicae e capitale
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<p>Questa breve riflessione vorrebbe, sulla scia di quanto altri hanno già fatto, fornire un punto di vista alternativo alla nascita dello spirito del capitalismo, così come ce l’ha raccontata Max Weber. E vorrebbe fornirlo cercando di ricondurre i primordi del capitalismo, intervenuto con la nascita delle città, alle più remote radici medievali della rivalutazione del lavoro e della tecnica. Il tutto sotto l’egida dell’ideale della perfectio christiana.</p>Giovanni Giorgio
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2024-11-212024-11-212122Da nichilista inconsapevole a nichilista pentito? Carl Schmitt e la tirannia dei valori
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<p>L’articolo offre una riconsiderazione critica di un celebre testo di Carl Schmitt, breve ma fecondo, pubblicato nel secondo dopoguerra: La tirannia dei valori. Questo testo, che gode di numerose traduzioni italiane, consente di formulare alcune considerazioni critiche sulla più generale opera schmittiana. Nell’articolo si esamina il contenuto del testo alla luce sia del pregresso percorso umano e intellettuale del giurista tedesco sia del dibattito costituzionale nella Repubblica<br>federale di Bonn. In particolare l’autore si interroga sul rapporto tra teoria politica e nichilismo in Schmitt, tenendo conto anche delle testimonianze di alcune eminenti personalità culturali che lo hanno conosciuto e frequentato. L’analisi intende infine mostrare le aporie insite nell’impostazione teoretica del discorso<br>politico schmittiano e come esso sia riconducibile al movimento culturale del “nichilismo tedesco” ben descritto da Leo Strauss nel 1941.</p>Danilo Breschi
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2024-11-212024-11-212122Il Natale del 1833. Manzoni riletto da Mario Pomilio
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<p>Queste note sono alcune riflessioni meditate su Manzoni, sul suo testo: Natale del 1833, sulle questioni somme della vita e della morte e nell’interpretazione datane da Mario Pomilio. Soprattutto abbiamo esaminato il contesto culturale in cui queste domande sono nate e che cosa è arrivato fino a noi a partire dalla vita tormentata di Manzoni. La narrazione meditata, argomentata, prende le mosse dallo scritto di Mario Pomilio sul Natale del 1833 di Manzoni, data luttuosa<br>della perdita dell’amata moglie Enrichetta. Da questa vicenda traiamo lo spunto per riflettere sul tema della morte prematura, sulla elaborazione del lutto, sulla scrittura poetica e sul rapporto dell’uomo addolorato con il Dio della tradizione cristiana. Con Manzoni, attraverso Pomilio, prepariamoci a qualche sorpresa.</p>Vincenzo Di Marco
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2024-11-212024-11-212122Indice
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2024-11-212024-11-212122Recensioni
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